Agricoltura

Lavoriamo insieme

L’agricoltura in Italia è un settore vitale per l’economia e il paesaggio del paese, ma affronta anche numerosi problemi che ne minacciano la sostenibilità e la competitività.

Tra questi problemi ci sono il cambiamento climatico, che provoca siccità, alluvioni e malattie delle piante; la scarsità di risorse idriche ed energetiche, che aumenta i costi di produzione e riduce i margini di profitto

La burocrazia e la fiscalità, che ostacolano lo sviluppo e l’accesso ai finanziamenti; la concorrenza sleale e il dumping dei prodotti stranieri, che erodono il valore aggiunto e la qualità dei prodotti italiani

La mancanza di una politica agricola comune efficace e adeguata alle esigenze del territorio; e infine la fuga dei giovani e delle donne dal settore, che provoca un invecchiamento della popolazione agricola e una perdita di competenze e di dinamismo.

Per affrontare questi problemi, è necessario un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, imprese, organizzazioni professionali, consumatori, ricercatori e società civile.

Alcune possibili soluzioni potrebbero essere:

– Promuovere una gestione integrata e sostenibile delle risorse naturali, attraverso pratiche agricole rispettose dell’ambiente e dell’agro-biodiversità
– Incentivare l’uso di fonti rinnovabili e di tecnologie innovative per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra
– Favorire il consolidamento e la cooperazione tra le aziende agricole, per aumentare la loro dimensione economica e la loro capacità di investimento
– Semplificare le procedure amministrative e fiscali, per facilitare l’avvio e la gestione delle attività agricole
– Rafforzare la tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità, per contrastare il fenomeno della contraffazione e della concorrenza sleale
– Sostenere l’ingresso dei giovani e delle donne nel settore agricolo, attraverso formazione, assistenza tecnica e incentivi economici.

Deforestazione e uso del suolo

Anche il potere di assorbimento delle foreste viene usato dall’UE per contrastare i cambiamenti climatici. A tal proposito, nel giugno 2022, il Parlamento  ha votato a favore di una riforma delle norme che regolano la deforestazione e il cambio di destinazione d’uso dei terreni (LULUCF). Lo scopo è quello di ottimizzare i pozzi di assorbimento del carbonio europei e ottenere una riduzione ancora maggiore dell’attuale obiettivo di riduzione del 55% entro il 2030.

Nel luglio 2022, la Commissione europea ha presentato una proposta sul meccanismo di adeguamento alle frontiere per le emissioni di carbonio. L’obiettivo di questo strumento è quello di incoraggiare le aziende all’interno e al difuori dell’UE a decarbonizzare, attraverso l’introduzione di un dazio sull’importazione, per certi prodotti provenienti da paesi extra UE meno ambiziosi sul clima. Questo sistema mira inoltre a prevenire la delocalizzazione delle emissioni di carbonio, che si verifica ogniqualvolta un industrie sposti la propria produzione verso paesi con norme meno rigorose sulle emissioni di gas serra.

Cosa possiamo fare noi

L’agricoltura contribuisce al cambiamento climatico e, a sua volta, ne subisce gli effetti. L’UE deve ridurre le emissioni di gas serra provenienti dall’agricoltura e rivedere i propri sistemi di produzione del cibo, al fine di affrontare il cambiamento climatico. Tuttavia, il cambiamento climatico è solo una delle pressioni a cui è sottoposta l’agricoltura: infatti, vista la crescente domanda mondiale e la corsa per accaparrarsi le risorse, la produzione e il consumo di cibo nell’UE dovrebbero essere considerati in un contesto più ampio. Ciò consentirebbe di creare le necessarie connessioni tra agricoltura, energia e sicurezza alimentare.